Le prime parole pronunciate da Benedetto XVI quando venne eletto Papa nel 2005, furono: “dopo il grande Papa Giovanni Paolo II, i signori cardinali hanno eletto me, un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore” da questa ultima frase, nasce l’idea di dare il nome “Vinea Domini” ad una linea di nuovi vini che dovevano rappresentare l’eccellenza della produzione Gotto d’oro con l’obiettivo di valorizzare i vitigni autoctoni e le Doc/Docg del Lazio, dando loro il giusto riconoscimento che meritano.
Dopo un lungo e minuzioso lavoro, nel 2017 vedono la luce le prime bottiglie di Vinea Domini sei monovitigni: Chardonnay, Sauvignon, Viognier, Cabernet Sauvignon, Syrah e Petit Verdot, volutamente mai a contatto con il legno per un’immediata e gradevole riconoscibilità delle uve vinificate in purezza.
Nel 2019 la linea viene ampliata con quattro autoctoni del Lazio: la Roma Doc Rosso e Bianco, il Frascati Superiore DOCG e il Cesanese del Piglio DOCG, gli ultimi nati sotto il marchio Vinea Domini sono “Friccicore” e “Luccicore”, rispettivamente una Malvasia del Lazio in purezza e un rosato inedito prodotto con uve Syrah.