La degustazione di vini è un’esperienza conoscitiva appagante, che mette in moto i nostri sensi e ci regala emozioni uniche. Per imparare a degustare e apprezzare le caratteristiche di un buon vino è importante attivare i sensi ed essere concentrati. Vedremo nel dettaglio quali sono i passaggi da seguire per apprezzare al meglio sapore, colore e profumo del vino.

Imparando ad assaporare i vini, bianco, rosso o rosè, potrai apprezzare maggiormente il bicchiere di vino che accompagna il tuo pasto o la costosa bottiglia che hai deciso di stappare per un’occasione speciale. Imparare a degustare il vino ti permette di bere con consapevolezza e apprezzare a tutto tondo l’eccellenza dei prodotti vinicoli italiani. Dovrai perciò seguire alcuni aspetti tecnici-teorici per degustare come un vero sommelier, ti serviranno anche tanta pazienza e dedizione.

Vista, olfatto e gusto: sono questi i tre sensi che dovrai tenere sempre allenati. Attraverso l’olfatto si possono individuare le note olfattive sprigionate dal vino, i profumi floreali e fruttati, mentre per l’aspetto visivo ci si concentra su sfumature di colore e densità. Infine, attraverso il palato chiuderai in bellezza la degustazione.

Aprire correttamente una bottiglia di vino è il primo passo da fare per iniziare bene la degustazione, non sottovalutarlo! Per aprirla nel modo giusto bisogna tenere la bottiglia in verticale, con una mano sul collo e l’altra che tiene fermo il cavatappi; quando il tappo si allenta, bisogna accompagnarne l’estrazione roteandolo delicatamente per assicurare un’apertura silenziosa.

Se il tappo è in sughero è buona pratica avvicinarlo al naso per verificare che non ci siano difetti, se, annusandolo si avverte un odore riconducibile alla muffa allora tappo e vino sono difettati e, di conseguenza, il vino non va servito. Diversamente si può procedere e versare il vino.

Degustare il vino: un’esperienza a piccoli sorsi

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La degustazione è un percorso a step, dove ogni fase è propedeutica a quella successiva: tutte le informazioni che incameriamo con olfatto, vista e gusto ci consentono di conoscere il vino che stiamo bevendo. Sono quattro le fasi per una degustazione fatta ad arte: visiva, olfattiva, gusto-olfattiva, conclusiva.

Analisi visiva: l’occhio vuole la sua parte

Per prima cosa si fa un esame visivo del prodotto: si riempie il calice per 1/3, si fa ruotare lentamente il calice in modo che il vino ne rivesta le pareti (si dice “avvinare” il bicchiere). Così si valutano colore, limpidezza, consistenza ed eventuale effervescenza. I famosi archetti, che discendono sulle pareti del bicchiere una volta che viene fatto ruotare il vino, ci forniscono importanti indicazioni sul grado alcolico e sulla consistenza.

Per cogliere al meglio le sfumature di colore i sommelier usano accostare il calice ad un foglio bianco.

Analisi olfattiva: per un buon vino ci vuole naso

L’analisi olfattiva ci avvicina maggiormente al momento dell’assaggio, anticipando il nostro palato. Annusare un vino è importante per capirne l’intensità, la complessità, la qualità e per individuare i sentori olfattivi dominanti. Tenendo il bicchiere inclinato e fermo si annusa il vino inspirando lentamente; analisi olfattiva che può ripetersi per altri brevi secondi.

Dopo una prima analisi a calice fermo, si fa roteare il vino e si ripete l’olfazione, anche un olfatto non particolarmente allenato può identificare sensazioni più o meno intense legate a sentori fruttati, floreali, minerali, speziati, erbacei.

Analisi gusto-olfattiva: protagonista il palato

Solo una volta incamerate queste informazioni si passa all’assaggio, la degustazione si completa col palato. È buona abitudine tenere il sorso per alcuni secondi all’interno della bocca per dare il tempo alle papille gustative di intercettare le informazioni su morbidezza (zuccheri, alcoli e polialcoli), durezza (acidi, tannini e mineralità) per poi passare ad una valutazione più attenta su equilibrio, intensità, persistenza e qualità. Dopo la prima deglutizione, si ripete l’assaggio: a quel punto si riconosceranno i sapori e il retrogusto del vino.

In una degustazione di più vini si usa anche sputare il sorso in un contenitore senza deglutire. La cosa fondamentale è non avere fretta di trangugiare il vino, ma prendersi il proprio tempo. Per una giusta degustazione servono istinto e un palato fine, ma anche ponderatezza e calma per giungere ogni volta a scoprire nuovi profumi e sapori.

Inoltre, prima di degustare vino è bene non inquinare il palato con sapori speziati, cibi acetati, grassi e sapidi che potrebbero compromettere l’assaggio nonché appesantire lo stomaco.

Degustare il vino con cibi leggeri

Durante la degustazione è consigliabile mangiare pane, grissini o cracker, utili per pulire il palato tra un vino e l’altro, dal sapore delicato per non invalidare la percezione delle note del vino. Gli stuzzichini, formaggi, salumi, frutta e cioccolata possono essere serviti prima o dopo una degustazione.

Queste nozioni da sommelier sono i punti da cui partire per poter degustare il vino in maniera corretta, ma bisogna avere pazienza e allenare il proprio palato e olfatto. Ora potrai stappare una bottiglia di vino e berla con consapevolezza, magari annotando su un taccuino le caratteristiche organolettiche che riconosci: in questo modo saprai godertelo come un vero estimatore.

Se vuoi approfondire l’argomento puoi seguire un corso di avvicinamento al vino, generalmente della durata di 3 o 4 lezioni, o decidere di intraprendere il corso da sommelier, si tratta di un percorso di studi professionale che dura mediamente 1 anno e mezzo.

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