Natale e fine anno a tavola: immersione nel gusto di…vino!
Calici di auguri, firmati Gotto d’oro, per le feste di fine anno che, anche in questo 2022 dai mille accadimenti, ci attendono forti di una delle scenografie più tradizionali che da sempre mette d’accordo tutti: la tavola imbandita, abile nel riunire non solo le famiglie ma spesso anche mondi molto diversi e distanti tra loro. Profluvi di pietanze, cucinate spesso secondo rigorose tradizioni che con i vini della tradizione, specie in un territorio come quello capitolino, possono far davvero faville e trasformare la ritualità in sorpresa e le “feste comandante” spesso anche un po’ scontate, in nuova ebbrezza da vivere. Come fosse la prima volta.
E allora armiamoci di fantasia e un po’ di voglia di spadellare, sobbollire, friggere per rendere le prossime feste di fine anno realmente indimenticabili.
Che si tratti, infatti, di benedetti e complicatissimi cenoni delle vigilie o degli ultra-classici e amatissimi (ma anche temutissimi) pranzi di Natale e Capodanno, qui troverete le soluzioni che faranno al vostro caso. Vale dunque la pena cominciare con ordine dalla Vigilia di Natale.
La Vigilia falsa magra
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Il primo cenone. Quello che alcuni bagnano col brindisi di mezzanotte tra le bollicine e il crepitio della carta da regali, mentre i credenti, più morigeratamente, concludono in chiesa, aspettando che il “Gloria” con le campane annunci la nascita di Gesù Bambino.
Rischiando di essere bonariamente blasfemi, potremmo quindi dire che il 24 dicembre quasi tutti i cenoni finiscono in Gloria. Pure con l’afflato che, onestamente, si potrebbe ben definire almeno ironico, sul fatto che la vigilia si mangia magro.
Per tanto vale la pena andare a sperimentare tanta leggerezza che apre le danze con un antipasto a base di pesce guarnito da insalata di mare, gamberetti, anguilla marinata, sottaceti, acciughe marinate, sapori ai quali accostare con leggiadria lo splendido Friccicore di Vinea Domini, un’eccellenza delle vigne del Lazio che con i suoi richiami olfattivi avvicina l’antipasto a fragranze di mela, rosa, fiori di arancio e agrumi.
Passando ai primi piatti la tradizione della vigilia blandisce placida di gusto dall’unione di sapori delicati come sanno essere uno spaghetto alle vongole e un imperdibile risotto alla crema di scampi, delizie capaci di coccolare in profondità il palato che prendono come più che legittimo sposo un bianco che potrebbe regnare anche incontrastato su una tavola a base pesce. Ci riferiamo ovviamente al Frascati Superiore Docg di Vinea Domini caratterizzato dalla sua fragranza tipica che vive grazie alla complessità aromatica dell’unico bianco Docg del Lazio.
Procedendo con le portate, il “magro” si fa più croccante e diventa un arrosto di pesce con gamberoni al forno e contorno di immancabili fritti alla romana (broccoli, cavolfiori, filetti baccalà) da pasteggiare con un nobile ma più saporoso Roma Doc rosso di Vinea Domini.
Per chiudere in dolcezza tra la frutta secca e i mandarini e, per chi prevede la nottata a giocare a carte e a tombola, i dolci natalizi e quelli del territorio (torrone, pangiallo, panpepato, panettone) sottolineati dal brioso Vermentino Vendemmia Tardiva Igt Lazio, sempre della linea Vinea Domini (con cui abbiamo creato in edizione limitata un panettone artigianale in edizione limitata) di cui converrà prendere qualche bottiglia in più, essendo proprio quella la bottiglia migliore, o almeno quella che noi consigliamo, per accompagnare tutte le portate di dolci fino all’Epifania.
Il tempo di una nottata e di una magra digestione e lo chef torna a scatenarsi con le vere delizie natalizie.
Natale: a pranzo gli ingredienti della tradizione
Dal nobile antipasto a base di stracciatella di bufala, insalata russa e uno chicchissimo vitello tonnato, preziosismo che si presta all’eleganza del bianco selvaggio e intrigante che solo il Sauvignon di Vinea Domini può regalarci.
Immancabili i tortellini in brodo di carne che non disdegnano la semplicità eccezionale di un Frascati Doc della Linea75 pronto a lasciare al convivio di sapori romaneschi arrostiti alla scottadito con le immancabili patate e l’insalata di puntarelle condita con olio e un pizzico d’aglio da smorzare col rubro, intenso sapore del rosso capitolino per eccellenza il Roma Doc Rosso della Linea75.
Trascorrerà poi meno di una settimana e ogni freno, diciamo così, religioso che poteva averci trattenuti da libagioni ancor più estreme a Natale, scompare del tutto la notte di Capodanno, nel cenone di San Silvestro chiamato ad aprire la serata che poi si trasformerà nel veglione di fine anno.
Vini per Capodanno: a San Silvestro il vero cenone
Una serata da vivere. Imperdibile. Nella quale non faremo mancare nulla.
Dal tipico antipasto all’italiana con un tagliere di formaggi misti, salumi, verdure, mozzarelle e ricottine, meglio se di bufala, da accompagnare con sfiziose bruschette e olive. Antipasto godibile e sbarazzino come il Luccicore di Vinea Domini, rosato del Lazio a base di Syrah.
Valletti e damigelle perfette per l’ingresso di un rigoglioso risotto ai frutti di mare ammansito dall’inattesa dolcezza di un calice di Vermentino della Linea75. In attesa della mezzanotte imperiale, quando i botti saranno sostituiti da una fragorosa e possente bicchierata ricolma dell’imperiale e imperioso Cesanese Doc della Linea75 insieme all’evergreen portafortuna: il cotechino con le lenticchie.
E se c’è qualcuno che le delizie maialose le consuma pure nel pranzo di Capodanno, il nostro chef invece ad accompagnare le note del tradizionalissimo concerto in diretta dal teatro La Fenice di Venezia sceglie un ouverture green con cime di rapa, cicoria e bietole bollite delicatamente insaporite, in bocca, con del buon Marino Doc Superiore della Linea75.
I sorprendenti bianchi per Capodanno
Sorpresa in bianco d’inizio anno anche per i bis o tris di primi con lasagne tagliatelle o pasta fresca al ragù baciati da un Roma Doc Malvasia Puntinata di Vinea Domini.
Fino all’esaltazione del gusto con un trittico di pesce capace di accendere la festa come in un crescendo rossiniano a base di fino salmone, frittura e capitone trionfanti in un brindisi a un anno saporoso e aromatico che possa fregiarsi dell’onore di iniziare in un calice di Chardonnay di Vinea Domini. Per un anno che sia davvero buono.
Prosit!