Passione Rossa: Segreti e Consigli per Amanti della Carne e del Vino

Contents

Rosso come la passione. Rosso come il vino che, notoriamente, non può mancare come sottofondo perfetto a una cena a base di carne. La tradizione italiana (e non solo) gode di numerose ricette e differenti tipi di cottura ideali per i vari tipi di carne che andremo a scegliere come piatto principale della nostra tavola.  

È noto che la carne rossa (quindi dal vitello al bovino adulto, arrivando fino alle carni ovine ed equine) chiami quasi automaticamente il vino rosso ma vi sono, come vedremo, ricette di carni bianche arrosto che pure non lo disdegnano.  

Parlando, infatti, del calice col quale brindare e pasteggiare, è vastissima e differenziata la gamma di scelta. Un ventaglio così ampio di opportunità e possibilità di accostamenti gustosi e peculiari di carne e vino, tale da rendere necessario un vero e proprio vademecum come quello che di seguito andiamo a proporre.  

Una carta dei vini che coglierà i propri spunti, a pieno gusto, dalle nostre speciali selezioni Vinea Domini e LineaSettantacinque75.  

Castelli Romani DOC Rosso: Un’Esperienza Enogastronomica Unica

Un vino rosso della tradizione più antica, il Castelli Romani DOC Rosso, insieme al Rosso Lazio IGT, fa parte della Linea Classica Gotto d’oro. Entrambi sono caratterizzati dal sapore morbido, armonico e persistente, con un profumo floreale e intenso tipico del Sangiovese, il vitigno base di questi vini. Ideali per accompagnare primi piatti a base di carne, come la famosissima amatriciana ma anche,  per tornare ai secondi protagonisti di questo articolo, di portate di carne arrosto: dal maiale alla cacciagione. Questi piatti sono spesso caratterizzati da carni particolarmente aromatizzate, in molti casi accompagnati da salse particolarmente profumate, talora propria a base di frutta, emulsioni, spezie che ben si sposano con il rosso per eccellenza dei Castelli Romani e del Lazio.  

Red Passion Petit Verdot IGT Lazio: Perfetto Anche per le Carni Bianche

Cambiando scala di gusti o, meglio, passando a una tipologia di cottura completamente diversa come la stufatura, impossibile non pensare a un piatto in cui la delicatezza della carne viene esaltata dalla brasatura che è il particolare tipo di cottura nel quale la carne viene lasciata cuocere con il suo brodo aromatizzato con spezie o erbe officinali.  

Il risultato sarà una carne molto tenera, dal sapore marcato e gradevolissimo al palato che la tradizione italiana tende ad accompagnare con vini come il barolo.

Pensando però – ed ecco una delle prime splendide eccezioni cui facevamo cenno in precedenza – ad esempio a un brasato di pollo, quindi con una carne bianca, è possibile accostare del Petit Verdot Igt Lazio di Vinea Domini, un vino dal colore rosso rubino, intenso, sostenuto, dai profumi veramente espliciti che lo rendono deciso all’olfatto richiamando frutti come le visciole, l’amarena e i frutti di bosco. Queste caratteristiche rendono ancora più dolce e gradevole la delicata sensazione offerta da una delizia come il brasato.

Roma nel Piatto: La Coda Celebra il Rosso DOC

Un altro piatto che richiede una cottura importante e un vino rosso che ne consegua, questa volta lo troviamo nella tradizione romana. Chi non conosce un piatto della cosiddetta “cucina povera” ma gustosa della nostra capitale come la coda alla vaccinara.  

Una ricetta per la quale, in primis, serve proprio la coda del bue che, così come tutte le interiora, non è considerato un taglio nobile che però in tavola, attraverso una accurata e lunga preparazione, è stato nobilitato proprio dalla fantasia in cucina del “popolino”.

Nonostante la lunga marinatura richieda l’utilizzo di un vino bianco, per il brindisi d’accompagnamento, la scelta ideale per questo piatto di carne è il Roma DOC Rosso della Linea Vinea Domini. Caratterizzato da sensazioni olfattive di frutta rossa matura, come ciliegia, mora e prugna, con sottotoni speziati e una piacevole vaniglia derivante dal passaggio in legno, questo vino si sposa magnificamente con carni alla griglia dalle note particolarmente speziate.

Consigliamo il Roma DOC Rosso nella Linea Settantacinque75 anche per pasteggiare durante la degustazione di un altro piatto tipico e particolarmente apprezzato della tradizione locale: i saltimbocca alla romana.  

Cesanese del Piglio DOCG: il Miglior Abbacchio alla Scottadito  

Per concludere il nostro viaggio tra tavola e rossi calici, come non arrivare al piatto di carne che da sempre a Roma nobilita i giorni di festa, che sia Natale, Pasqua o semplicemente una bella domenica invernale o primaverile: l’abbacchio alla scottadito.

Le bottiglie con le quali brindare, in questo caso, toccano l’eccellenza del rosso laziale e sono il Cesanese IGT del Lazio Linea Settantacinque75 e soprattutto il vero sovrano tra i vini del nostro centro Italia: il Cesanese del Piglio DOCG, un vino che nasce solo nella piccola porzione dell’alta Ciociaria ovvero i vigneti della zona del Piglio caratterizzati dalle loro terre rossastre che restituiscono un vino fruttato fresco che all’olfatto richiama vaniglia, liquirizia e spezie.

Accostabile sia, come detto, all’abbacchio alla scottadito ma anche a numerosi piatti, anche primi, a base di sughi di carne e al maialino o alla porchetta arrosto. Piatti importanti per il vino più importante. Conferma che un calice di vino rosso porta da sé una cena che sarà quasi certamente indimenticabile.

Prosit!