L’importante è finire, cantava Mina in una canzone. Mentre un altro spot pubblicitario di quasi trent’anni fa recitava nello slogan: non si interrompe un’emozione. I temi erano l’amore e il cinema. Che a ben vedere potrebbero anche avere più di qualcosa a che fare col vino.

Però noi parliamo fondamentalmente e fuor di metafora, di bottiglie. Aperte o chiuse. Stappate, da stappare e qualche volta, quando appunto, l’emozione in qualche modo, ahinoi, si interrompe a metà, da tappare di nuovo e conservare al meglio delle possibilità per non buttarla via del tutto.

Vediamo allora come comportarci e agire al meglio senza compiere errori.

Come Evitare che il Vino Prenda d’Aceto

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Anzitutto è bene ricordare che proprio il vino, tra i prodotti deperibili, è quello che, mantenendolo sigillato, può garantire una maggiore durata. Ma parliamo anche di decenni.

L’ossigeno, però, una volta aperto, risulta essere uno dei peggiori nemici nella conservazione del prodotto. Quando il vino viene a contatto con l’ossigeno, infatti, inizia quel processo di ossidazione che, nel gergo più semplice si traduce con “prendere d’aceto”. E infatti proprio questo tipo di ossidazione è quello che trasforma il nostro buon vino in acido acetico.

Anzitutto la conservazione del vino aperto dipende da diversi fattori, inclusa la tipologia di vino e le condizioni in cui viene conservato.

Ecco alcune linee guida generali.

Tappo: L’importanza di Non Sbagliare

Fondamentale per conservare un vino il più a lungo possibile è dunque, si è capito, richiuderlo nel migliore dei modi. L’opzione migliore (ma spesso, si sa, non semplice) è riutilizzare il suo stesso tappo.

Nel caso non si riesca esistono comunque dei surrogati specifici proprio per le bottiglie di vino già aperte fatti in modo che il vino eviti il più possibile il contatto con l’aria mantenendo quanto più inalterato il sapore originale.

Contenitore: Meglio se Più Piccolo della Bottiglia

Altra buona prassi prima di passare alle modalità di conservazione differenziate è sapere che non sempre tenerlo nella sua stessa confezione può essere una buona idea. Infatti, più la bottiglia si svuoterà, più aria vi sarà all’interno e con essa l’aumento del rischio di ossidazione.

Quindi in caso la rimanenza sia metà bottiglia o anche meno, sarebbe più opportuno optare per un contenitore più piccolo.

Modalità di Conservazione: Come Cambiano a Seconda del Vino

Vino Rosso

Conservare a temperatura ambiente o leggermente più fresca, intorno ai 18-20°C. Utilizzare un tappo di sughero o un tappo a vite. I tappi di sughero consentono una leggera ossigenazione, mentre quelli a vite possono essere più efficaci nel mantenere il vino più a lungo.

Se si desidera conservare il vino rosso in frigorifero, può essere mantenuto per 3-5 giorni. Riportare a temperatura ambiente prima di servire.

Vino Bianco

Conservare in frigorifero, a una temperatura tra 8-12°C. Meglio utilizzare tappi a vite per preservare la freschezza e prevenire l’ossidazione. Il vino bianco mantenuto in frigorifero può durare fino a 5-7 giorni.

Vino Frizzante Spumante

Conservare in frigorifero, tra 4-8°C. Richiudere bene la bottiglia e utilizzare tappi speciali progettati per mantenere l’effervescenza. È bene consumare il prodotto messo in frigo preferibilmente entro 1-3 giorni, poiché la perdita di effervescenza in queste “bollicine” è più rapida.

Vino Fortificato (Es. Porto e Marsala)

Conservare a temperatura ambiente o leggermente più fresca, intorno ai 12-18°C. I tappi di sughero sono comunemente utilizzati. Può essere conservato per diversi giorni in un luogo fresco e al riparo dalla luce.

Qualche Consiglio in Più

Conservare le bottiglie in posizione verticale per ridurre la superficie di contatto con l’aria. Evitare di esporre il vino alla luce diretta del sole e mantenere lontano da odori forti. Se possibile, utilizzare dispositivi di conservazione del vino che utilizzano gas inerte (come azoto) per allungare la durata del vino aperto.

Vino Vecchio: Sempre da Buttare?

Non è detto. Se il prodotto non è più adatto alla tavola, può ancora sortire qualche buon effetto, sfumando i secondi di carne o pesce per completare nel modo più consono anche una conservazione non corretta.